Borgo Montello (LT) – Comunità Viva

“La mia speranza è che in futuro ci sia sempre meno solidarietà e sempre più giustizia” (Don Luigi Ciotti)

I nostri Protagonisti

Una “persona” diventa “Personaggio” quando la sua figura interpreta un ruolo rilevante e simbolico in una storia rappresentata sul palcoscenico.

Se il palcoscenico è costituito dalla vita sociale di una intera comunità e il Personaggio vi sostiene un ruolo che ne incarna un aspetto importante, allora egli ne diviene “Protagonista” e merita una menzione sul libro dei ricordi di quella comunità.

Questa pagina del sito, che sarà costruita poco a poco senza seguire alcuna priorità cronologica e di spicco, disegnerà con il pennello della memoria e della gratitudine i profili dei PROTAGONISTI della comunità di Borgo Montello.

Sono ben accetti ed auspicabili suggerimenti e consigli da parte di chiunque.

GIAMPIETRO GATTO

2 Marzo 1941 – 17 Ottobre 2022

Il fratello Claudio lo commemora con queste parole:

Gianni era davvero una persona con una caratteristica molto rara: dovunque si trovasse sapeva farsi voler bene, perché faceva del bene a tutti, con allegria e naturalezza.  In primis nella sua famiglia allargata: moglie figli fratelli e parenti fino alla terza generazione, sapendo far superare le asperità con leggerezza, con la battuta pronta, scanzonata, acuta, creando un clima di cordialità e di accoglienza tale da avere sempre la sua grande casa piena di ospiti che si sentivano davvero in famiglia.

Sempre pronto ad aiutare e a farsi aiutare con naturalezza, senza farlo pesare: ha superato così le pesanti difficoltà che la vita non gli ha risparmiato.  Ha assistito con cura filiale i genitori anziani, i parenti non autonomi insieme all’inseparabile Emilia, un’attenzione tutta particolare per i confinanti nelle emergenze della dura vita contadina che materializzava l’amore umano e cristiano declinandolo nel sorriso bonario e contagioso: iniziare la giornata con lui era un’avventura tutta da vivere in leggerezza, nonostante la fatica quotidiana del lavoro contadino che consente pochissime pause.

Grande e grosso aveva una tenerezza incredibile con i nipotini, dal più piccolo che saltellava soddisfatto sul suo grande corpo morbido, agli adolescenti con i primi problemi dell’età e familiari che iniziavano l’avventura umana, incoraggiandoli e sostenendoli ad affrontare il mondo.

Ma la sfida più grande credo sia stato l’ultimo periodo: quello della malattia. Passare da essere il sostegno della famiglia allargata ad essere lui stesso bisognoso di tutto.  Mai un lamento, un’impazienza solo la malinconia velata di non poter essere utile, di non poter aiutare se non con il consiglio figli e nipoti, fino all’ultimo giorno. Una grande forza e dignità.

Che il Signore lo accolga col sorriso che lui ha seminato con generosità.